lunedì 10 aprile 2006
♥ Votai, voto, voterò

Ieri correva il giorno 9 aprile 2006. Una giornata importante per gli italiani. Io il mio dovere l'ho fatto. Ho preso, purtroppo, solo una schedina rosa - per quella gialla sono ancora una pivella - insieme a quella simpatica matitina indelebile. Pensate a quanto potere in solo pezzo di carta colorata e in una matita (ma anche quanto potere in una penna USB). Sembra quasi una cosa romantica votare. Una cosa che ti fa sentire importante. Per un attimo ti senti parte del sistema: pensi di avere un minimo potere decisionale. Pensi di poter, in fondo, cambiare le cose.
Poi appena esci, inizi a pensarci su. Inizi a pensare a cosa potrebbe cambiare, a cosa dovrebbe cambiare. Pensi che se vince ancora lui fai le valigie. Pensi che se vince l'altro, magari sarai più contenta, ma sei comunque preoccupata. Perchè non sai se sarà in grado d'essere davvero meglio. Pensi che vorresti essere in un mondo migliore, ma non vedi tante vie d'uscita per migliorare. Pensi che vorresti avere più diritti, vorresti che in tanti avessero più diritti, ma dove sono questi diritti? Come il ragazzo di colore che passa vicino al seggio, ma si tiene alla larga, perchè tanto lui il voto non l'avrà mai.
La democrazia, che parolone ormai senza più un granchè di significato. Ieri ho fatto un atto democratico, ma vorrà ancora dire qualcosa?
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