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martedì 17 ottobre 2006

♥ AP

Da piccolina ho sempre sognato di fare la giornalista. Giravo per casa a fare interviste col Fischer-Price, mi preparavo le edizioni del TG della sera, scrivevo sui miei quaderni cose incompresibili...A dire il vero, io le capivo benissimo, erano i miei grandi scoop. Le grandi notizie che scovavo nella mia fantasia, che mi facevano immaginare la possibilità di arrivare alla verità. Alla verità semplice e disarmante dei fatti, non alla verosimiglianza o alle mezze-verità. Alla verità. Crescendo ho capito che è un lavoro strano quello del giornalista: in alcuni casi non così eccitante, e purtroppo spesso, troppo condizionato dal potere. Troppo condizionato dai padroni. Dai vari Paperoni sparsi per il mondo, che sognano di possedere anche la tua mente e te lo mettono nel didietro con il sorriso. E la verità? Non pervenuta, ci spiace. Vien voglia di scappare. Lo so.
Ho capito che è un lavoro strano, sì, ma ho capito che qua e là sparsi per il mondo esistono ancora giornalisti DOC, o forse dovrei dire DOP. Ecco, DOP nemmeno troppo, perchè alcuni di loro muoiono ancora per aver usato parole contro Paperone. Eh sì, dopo Ilaria Alpi - un esempio noto a noi italianini che abbiamo lasciato un po' nel dimenticatoio - un'altra giornalista DOC è stata senza troppi giri di parole, freddata con qualche colpo di pistola in casa sua. Il suo nome era Anna (coincidenza interessante). Anna Politkovskaja di Mosca. Aveva scritto diversi articoli, fatto varie indagini, sul governo russo, sugli affari con i terroristi ceceni e su quello che andava storto nel suo amato paese. Direi un buon lavoro per una reporter, no? Evidentemente no. O evidentemente troppo sì.
Mi rammarico di non aver letto nulla dei suoi scritti prima della sua morte. Ma forse non è un problema così grave, perchè scripta manent e prima o poi riuscirò a leggerli. Il grave problema è che non potendola farla tacere, le hanno chiuso la bocca così. Con qualche proiettile sparato nel corpo. Allora mi si gonfia il cuore. Mi si gonfia di rabbia. Ma anche d'orgoglio, perchè forse allora le parole servono ancora a qualcosa. Allora forse non siamo proprio spacciati. Sì, in realtà credo che siamo proprio nella merda, ma forse una piccola speranza di riscatto c'è. Forse allora la parola libertà d'espressione può ancora voler dire qualcosa. Forse si può davvero cambiare qualcosa.
Me ne resto qui, gonfia di rabbia, perchè vorrei che la libertà in generale esistesse ancora. Vorrei davvero che fosse come diceva Voltaire: "Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee" (le parole le riporto a mente, non sono citate alla perfezione). Mi sembra che la situazione sia proprio capovolta. Ti faccio fuori se provi a parlare.
Non so come chiudere il post...Non lo chiudo. Lo lascio aperto per voi. Vi lascio solo qualche link, se v'interessa sapere chi era costei.
Buona giornata.


http://www.internazionale.it/politkovskaja/
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/
200610articoli/11794girata.asp (il link è spezzato,sorry!)
http://www.beppegrillo.it/2006/10/anna_politkovsk_1.html
http://www.festivaletteratura.it/2005/
schedaautore2005.php?autid=1162
Era stata pure al Festival, mannaggia a me! (altro link spezzato!)
http://www.novayagazeta.ru/
Questo link è per chi sa il russo (per te mac!). E' il sito del giornale per cui lavorava

Bibliografia italiana:
Cecenia. Il disonore russo, Ed. Fandango, 2003
La Russia di Putin, Ed. Adelphi, 2005

4 Comments:

non posso fare altro che ringraziarti per gli spunti, mi sono subito letta l'articolo sulla politkovskaja scritto sulla novaja gazeta (con l'aiuto del dizionario, in un quarto d'ora abbondante), articolo incredibilmente silenzioso, rassegnato, denso di lutto, fortissimo nella suo voluto pallore. ti ringrazio anche per avermi linkato: lo dico sottoforma di cavolate, ma lo dico per davvero che il sistema va combattuto, perchè sta facendo perdere la pazienza anche ai santi. fare la polemica serve a poco, servono più i fatti, le opere, le azioni. non è un gioco da ragazzi, però, agire in questa situazione (di merda). e non sempre la ciambella esce col buco, comunque. a volte viene fuori solo il buco, come nel caso della giornalista moscovita. a volte addirittura una voragine, e anche troppe voragini costellano oramai la nostra storia, uno schifo di emmenthal puzzolente dimenticato nell'angolo del frigo a impuzzolentire tutto il resto.

agnigno, a parte tutto ciò, continua a girare il mondo con la tua fischer price a fare interviste e ad appuntare note sulla moleskine, perchè questa è la tua strada. sarà un strada in salita, certo, ma d'altronde le stelle stanno sempre in alto, no?

 

Cara futura giornalista,annuisco amareggiata leggendo questo tuo ultimo post di sfogo, pensando che siamo in trappola,che coloro ( pochi) i quali hanno la coscienza ( e cultura)per parlare hanno la voce trozzata in gola, come negli incubi in cui cerchi disperatamente di urlare ma non emetti alcun suono...eppure, avresti così tante cose da dire e un aiuto disperato da chiedere!
Siamo veramente nella merda, perchè invece di uscire da quella cazzo di caverna per vedere ciò che è reale, ciò è importante, ci siamo lasciati ipnotizzare( a novanta) da quelle che al tempo erano marionette ed ora si chiamamo reality(maria de fillipi, quei nostri parlamentari e ministri che sanno solo sputarsi addosso volgarità e non riescono a pronuciare Afghanistan,non è difficile AF GHA NI STAN..ecco bravo!Drogati di meno valà!)e facendoci così stupidamente ingannare dal nome, bè ragazzi anche io ho un scoop: REALITY è FINZIONE, svegliamoci!!La realtà è fuori e se vogliamo veramente conoscerla e soprattutto cambiarla non dobbiamo accendere la televisione!!!

Detto ciò....spirò...


Mi rimetto nel mio angolino, vicino all'emmenthal della Mac, cercando come posso di non farmi contagiare dalla sua puzza!
Meno male che ci siete voi,ragazze, a profumare di buono....

 

Sono d'accordo! Non possiamo stare qui a guardare. Non possiamo più permetterci di aspettare che qualcosa cambi in meglio o che sia qualcun'altro a farlo per noi...
Dobbiamo farci sentire, vedere, ascoltare il più che possiamo! L'ambiente non può più aspettare, la giustizia non può più aspettare!! Dobbiamo riprenderci il nostro pianeta da chi ce lo ha rubato... Che sia un fischer price, un megafono, un blog! Facciamoci sentire! Noi valiamo di più dei profitti...
Ti bacio!

 

però...è la prima parola che mi esce dalla bocca( in maniera simbolica, perchè in realtà non ho emesso alcun suono)...ma non tanto per quello che c'è scritto sul post, ma per come è stato scritto, per la grinta che traspare e per l'amarezza che si può filtrare...anche per quanto riguarda i commenti. è bello pensare che 3 amiche, di cui 2 sono state mie compagne di viaggio per 3 lunghi e bellissimi anni, sono capaci di frasi tanto profonde e impegnate...non che non lo sapessi già, ma leggere frasi scritte tanto bene fa comunque un effetto diverso. sono orgogliosa di poter dire che queste amiche sono ragazze di un enorme spessore...e sono fiera di averle, in un certo modo, viste crescere, di avere avuto l'occasione di dar loro dei consigli...di svariata natura e sono felice che loro abbiano fatto lo stesso con me. sto pian piano allontanandomi dal nocciolo della questione...ma in questo momento sto solo pensando che tra poco la nostra famosissima casa di via marsala verrà pian piao svuotata di tutte le nostre cose, dei nostri ricordi e dei nostri momenti!ragazze si ricomincia, casa nuova, libretto vuoto!
ritornando al punto focale di questo post credo che anche soltanto stare a guardare quello che di orribile accade intorno a noi ed essere in grado di prendere una posizione consapevole sia già un importante traguardo...è ovvio che se poi riuscissimo anche a concretizzare i nostri pensieri sarebbe il massimo.
annino...hai già tutto quello che ti serve per poterti definire una giornalista, quelo che ti manca è solo il titolo ufficiale...e fidati che quello è solo il meno.
baci.

 

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