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venerdì 5 gennaio 2007

♥ The city that doesn't sleep


Qualcuno la chiama the city of blinding lights. Altri dicono che if you can make it there, you'd make it anywhere. Io non la chiamo con nessun nome. Io la sogno. Per ora posso solo permettermi di sognarla, perchè lei resta lì. In continua evoluzione e, paradossalmente, immutabile ai miei occhi che non l'hanno mai conosciuta dal vivo. Resta lì sullo sfondo di ogni viaggio che faccio: in ogni viaggio che preparo mi osserva appoggiata al muro e mi ricorda che un giorno andrò anche da lei. Senza fretta. Semplicemente vedrò se davvero dai tombini esce il vapore - o una cosa che assomiglia al vapore. Se l'aria è densa e se gli odori sono forti. Andrò a vedere se d'autunno assomiglia a un bouquet di matite ben temperate. Capirò forse qual è la sua grandezza, o forse vedrò che non c'è niente di così importante a parte il sogno che rappresenta. Comprerò il giornale inserendo una monetina in una cosa molto simile ad una cassetta della posta. Osserverò il verde di Central Park e mi sentirò più vicina a casa a Little Italy. Andrò a vedermi un musical a Broadway e mangerò un hot dog per strada. Non so. Molto probabilmente non farò nulla di tutto questo. Me la vivrò e basta assaporandone piaceri e traendo da essa il meglio che posso avere. Do una sbirciatina alle foto della skyline incorniciata da un finto tramonto e penso che anche io un giorno sarò lì a scattare foto e a realizzare un sogno.

These vagabond shoes are longing to stray

A.

5 Comments:

...ci sono persone che han visitato più volte the big apple ma che non l'hanno minimamente vissuta quanto tu l'hai descritta e sognata: viaggiatori si nasce, la meta è un transito, l'arrivo è sempre nel nostro cuore, quella incredibile destinazione che non hai mai fine...
Chris

 

...proprio bello sognare un posto, cercare di immaginarselo realisticamente, e poi un giorno trovarsi là come per magia e scoprire che è ancora più sorprendente di come te l'eri immmaginato.
tieni duro agnolino, devi solo aspettare l'onda giusta. e nyc sarà tua. e tu sarai una vagabonda tra quelle matite che si stagliano fin oltre le nuvole, e ti integrerai più di un newyorkese. ma la definizione di newyorkese, alla fin fine, qual è?!
i sogni s'avverano, te lo dice la mac -una volta tanto- seriamente!

 

in un momento di soledad, volevo salutarti, agnola...dirti che sei intrigante quanto you give me five e poi andiamo avanti con righe e righe di ahahahahaha. questo tuo blogghe, che assona con mecche, sarà, mah...ti diro, me piaaaase.
scusa el delirio. anno nuovo, ca22ate di sempre.

 

Chris, così mi apri il cuore. Grazie per dare credito ai miei sogni e per non smettere mai di credere nei sogni in generale. TVUCDB4E

Mac, spero oltremodo che NYC un giorno sarà mia. Non sarò mai newyorkese perchè la mia mantovanità non morirà mai, ma mi piacerebbe cmq vedere che effetto fa vivere la newyorkesità.
Gimme FIVE mecche! Anche tu me gusti, anzi me piaaaaaasi!

Con amaure
Lagnolino

 

Che dire...io e New York, come sai, abbiamo un conto in sospeso...ci siamo lasciate un caldo pomeriggio di fine ottobre, io con la mia "piccola" valigia stretta tra le braccia e lei pronta per i festeggiamenti di Halloween...ma quel giorno è nato un grande amore...di quelli impulsivi, che non puoi spiegare...questo per dirti che ti puoi immaginare una città, puoi sognarla nei dettagli, ma niente è inaspettato e incredibile quanto metterci lal tua scarpina sopra...e farti avvolgere da lei...quindi agnolotto...new york ti aspetta...e anche me...Ali

 

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