sabato 24 febbraio 2007
♥ Giacomo di cristallo
Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne ed ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente potè vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dossolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, e poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava "Giacomo di cristallo", e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugulamente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perchè la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
di Gianni Rodari
Sfogliavo due libri della mia infanzia di Gianni Rodari a cui sono molto affezionata. Due libri dei quali ricordo perfettamente le copertine, i loro colori e la loro consistenza. Sono libri che ho impressi nella memoria, non so bene il perchè, ma li ricordo sempre con affetto e genuina gelosia. Sono libri di favole e filastrocche. Sfogliandone uno per caso oggi, ho letto questa favola. La voglio dedicare a mio nipote Giacomo, perchè cresca forte e non smetta mai di mostrate al mondo la sua immensa luce.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente potè vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dossolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, e poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava "Giacomo di cristallo", e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugulamente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perchè la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
di Gianni Rodari
Sfogliavo due libri della mia infanzia di Gianni Rodari a cui sono molto affezionata. Due libri dei quali ricordo perfettamente le copertine, i loro colori e la loro consistenza. Sono libri che ho impressi nella memoria, non so bene il perchè, ma li ricordo sempre con affetto e genuina gelosia. Sono libri di favole e filastrocche. Sfogliandone uno per caso oggi, ho letto questa favola. La voglio dedicare a mio nipote Giacomo, perchè cresca forte e non smetta mai di mostrate al mondo la sua immensa luce.
Sono sicuro che se potesse, non potrebbe che ringraziarti con tutto il suo cuoricino! E' una bellissima dedica da una zia veramente speciale!!!! Spero che possa anche lui essere trasparente come "Giacomo di cristallo"... Un bacio grande.
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