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sabato 3 febbraio 2007

♥ Pareti

















I colori delle foto che condiscono la mia camera rapiscono il mio sguardo. Quante facce, paesaggi, istanti della vita immortalati su pezzi di carta fotografica. La parete raccoglie tutta la mia esistenza. I momenti essenziali e vitali ci sono tutti. Ricordi appesi a un chiodo e sogni appesi a un filo. Vecchie ricevute sbiadite e cancellate fanno compagnia a cartoline spedite dal resto del mondo. Diplomi e attestati che affermano che ho tagliato traguardi, che fissano il momento in cui diventi grande, diventi qualcuno: quel qualcuno scritto lì sopra in grassetto con bolli e onoreficenze. Riproduzioni di quadri colorano d'arte gli attimi prima di dormire, i pomeriggi passati china sui libri e le domeniche mattine passate a leggere un libro sotto il piumone. Una parete che parla di me. Le pareti servono per tante cose: per isolarti, per separarti da ciò che ti fa paura, ma le preferisco quando sono utili. Quando servono per darti forza, quando non sai dove sbattere la testa. Quando restano lì nella loro immobilità cronica e ti danno sicurezza, ti fanno sentire a casa. Che fredde le pareti vuote, spoglie di personalità. Vorrei avere una parete enorme per poterci appendere molti più sogni, molte più facce e molti più scontrini. E voi che pareti avete? Che pareti vorreste?




3 Comments:

le mie pareti al momento sono quelle della cucina, e sanno ancora di ceci bruciacchiati dato che stamattina li ho messi a bollire sul fuoco, poi tranqui tranqui mi sono chiusa tra le pareti della cameretta e li ho dimenticati. finche non è stato ormai troppo tardi. in questo caso tiro in ballo una serie variegata di pareti:
allora, c'è il muro che sa tutto, ma tace, quello stronzo, che sa-vede-e sente benissimo che i ceci se stanno a brucia' e sto bischero di muro non mi dice nulla. ma ciccio, avvisami, dioppuò, che ti costa?
poi c'è la parete paziente, povera diavola, quella che si ascolta tutte le menate di complessatissimi studenti recitanti lezioni insulse in vista di ancor più insulsi esami. studenti nervosi, che impregnano le pareti di nicotina, che presi dal brio d'una festicciola universitaria, imbrattano le pareti di alcool, che ci appoggiano le suole sporche perchè tanto l'appartamento non lo devono ridipingere loro.
pareti che farebbero meglio ad essere ricoperte di materassi, perchè la tendenza a sbatterci contro la testa o un pugno perlomeno si fa frequentissima. pareti che si sgretolano al primo terremoto.
pareti fatte di carte da briscola, di castelli precari che volano con un'alitata.
le mie pareti sono un po' filigranose, diciamo, pareti e mura staccate dalle fondamenta, che mi permettono di caricarle a mo' di zaino e partire quando mi pare per dove mi pare.

 

Ho capito perchè nessuno ha più commentato questo post,dioppuò...
Sicuro tutti hanno pensato di avere pareti meno interessanti delle tue,Mac,sicuro hai scoraggiato i lettori di questo blog!
Voglio essere una temeraria e descrivervi le mie pareti, anche se attualmete sono semi spoglie e poco intime ma che aspettano tempi migliori,in cui verrano rivestite di scontrini e volantini di posti dal nome terminante in "S" e potranno vantarsi di avere ospitato gente proveniente da tutto il mondo, senza però farsi scappare una parolina di troppo...eh sì, perchè sono gnogne loro, con quella faccia sbiavida da pareti per bene!
Sono qui
e vi aspettano

 

PS.grazie Mac di essere tornata...You know what I mean!!

 

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