Ho pensieri malinconici e passati. Mi rituffo nelle note di questa canzone che è mia da solo qualche giorno, ma mi sembra mia da una vita. Sospesa tra l'ho fatto, faccio e lo vorrei fare mi guardo le unghie che faticosamente cercano di crescere. Crescere è sempre faticoso. Ti puoi spezzare, qualcuno ti può tagliare, ma puoi anche diventare bella con un colpo di smalto che cambia colore e luminosità alla tua vita. Penso che non ho sentito tanto il Natale e anche questo 2009 partirà un po' in sordina perchè il tempo scorre aritmeticamente e si sa che io e i numeri non abbiamo un buon rapporto. Stringo la tazza con la faccia del mio tatinen per scaldarmi le dita. Mi accorgo che le mani sono come gli occhi, riassunto e specchio di chi siamo: hanno i solchi, i calli, le linee della vita, della morte, del successo, delle disavventure. Hanno le linee guida che sono già dentro di te, solo che non hai la chiave di lettura e ti tocca andare di fai-da-te. Accarezzo i pensieri notturni che ho dentro anche se è pomeriggio, c'è il sole e non vado a dormire. Aspetto con finta tranquillità che ci sia una svolta o forse devo solo rendermi conto che c'è già stata. Ecco perchè sono fintamente tranquilla. Tocco i tasti con dolcezza violenta e spero che si portino via questo momento di notturna riflessione senza fare troppo male e senza dare troppo dell'occhio. Un sms mi avvisa che devo scrivere più post, sono richiesta dalle persone che amo. Quindi questa notte in anticipo è per voi. Il Gnigno è tornato, ci voleva la luna di giorno per accorgermene.
Gnigno nightlyEtichette: feel the beat, notte, riflessioni, tempo, writings
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