Aria di novità. Aria di 2009. Aria che in realtà mi par sempre uguale a prima. Gli sforzi sono spesso vani e mi riportano al punto di partenza. A un altro nuovo inizio che, però, speravo di aver superato e lasciato alle spalle. Alla fine di un anno si tirano un po' le somme. Si vede quello che è andato e quello che non è andato. Be' la prima metà dell'anno è di netto sopra la media degli anni passati. Tanti viaggi, esperienze, persone, pazzie, grattacieli, cammelli, spiagge, sole e neve. La seconda parte è stata la più difficile. Messa alla prova dal mio infallibile intuito a sbagliare i tempi, i luoghi, le persone e le parole. Alla fine del 2008 ho incasinato la mia vita in modo quasi maniacalmente perfetto. Anche i disastri hanno al loro precisa perfezione. All'inizio del 2009 cerco di chiudere i cerchi e non ritornare di nuovo allo stesso punto di partenza. Voglio vedere il traguardo, anche se è lontano e decisamente difficile da raggiungere. Propositi ne ho: pochi concreti, forse un po' bridgettiani, ma cosa si fa il primo di gennaio se non si pensa di migliorare la propria vita? Se voliamo bassi da subito, qua finisce in tragedia. Guardo la neve fuori che un po' si scioglie, un po' si sporca, un po' brilla. Come la vita.
Proposito per l'anno nuovo: vivere intensamente, senza mai smettere di crederci. E adesso che l'ho detto, mi devo mettere seriamente a lavorare.
Gnigno New YearEtichette: capodanno. inzio del capolinea, riflessioni
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