mercoledì 24 febbraio 2010
♥ Adesso capisco

Ci sono piccoli segnali nella vita di ogni giorno che ci aiutano a dare senso a tutto ciò che ci circonda. Magari all'essenza reale di quello che stiamo vivendo non riusciremo mai ad arrivare completamente, ma sappiamo dove siamo diretti e cerchiamo di aggiustarci strada facendo (vedrai che non sei più da solo...) Oggi mentre aspettavo al di fuori del mio posto di lavoro, mi sono accorta che è situato in una posizione strategica. Al suo fianco giace - è proprio il caso di dirlo - una agenzia funeraria vecchio stampo, con gli infissi e i bordi delle vetrine di legno marrone, le scritte colorate su vetro scuro profilate d'oro come andavano negli anni '50, e varie statuine dei santi che possono accompagnare il caro defunto mentre i parenti scelgono le stoffe per gli interni della bara. Poi uno si chiede perchè arriva al lavoro già incazzato e/o depresso... Comunque dicevo, dall'altro lato della strada, invece, quasi di fronte è situata la santa sede della "Igreja Mundial do Poder de Deus" per quelli de noattri tradurrei "Chiesa mondiale del potere di Dio". Dev'essere la classica confessione-setta con il prete magnate che fa i comizi coi microfoni nelle arene, non mi sono informata, ma non penso di essere così distante dalla realtà. Sommando i due segni, quindi, direi che non mi posso lamentare, sono in ottime mani. Morti e anime pie vendute vanno sempre d'accordo. Chissà un giorno potrei provare a entrare nella santa sede - che ha una vetrina grossa come quelle di Zara - chiedendo un aiutino o un posto di lavoro, è inutile che stiamo a fare gli schizzinosi, c'è la crisi. Nell'agenzia però pensavo di non mettere piede...che ne dite?
Gnigno-philo
PS: ho scoperto che la Igreja Mundial c'ha pure un sito webbe, e te pareva! Oltre che i predicozzi pronti per l'uso online su YouTube. Davvero toccanti.
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♥ Impara l'arte...

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giovedì 11 febbraio 2010
♥ Temporaneamente lavoro

Sono entrata anch'io nel fantastico mondo del lavoro. Del lavoro temporaneo s'intende. Avete presente quel lavoro con pochi diritti, poche certezze e pochi soldi? Ecco proprio uno così. Certo il mio lavoro è temporaneo, come temporanea è la mia scelta nel farlo, ma è una di quelle esperienze che finchè non ci sei dentro, non puoi comprendere fino in fondo. Non ho una grande esperienza lavorativa: per lo più nella mia vita ho collezionato lavori da week-end, da hostess nelle fiere, da cassiera o brillanti tirocini che però non mi hanno fatto guadagnare neanche un soldo. Quindi eccomi approdata sulla navicella spaziale di un call center. Chi l'avrebbe mai detto. Esperienza comunque umanamente interessante perchè se sopravvivi in un call center, ce la puoi fare da ogni parte. Un po' come se vai a New York e hai una botta di culo...se ce la fai lì puoi farcela ovunque. Chiamate continue di gente che a volte non ne può più di essere chiamata e ti manda a quel paese. Chiamate non risposte, chiamate con la voce roca delle 7 del mattino quando vorresti dialogare solo con il tuo cuscino. Chiamate risposte dai fax che ti perforano le orecchie con il loro sibilare costante. Insomma una prova di sopravvivenza vera e propria, una esperienza che Darwin avrebbe inserito nella teoria della selezione naturale.
In fondo sono solo 3 settimane che lavoro lì e non è tutto da buttare. C'è sempre il solito barbone sulla solita banchina alla solita fermata dell'autobus che tutte le mattina mi saluta russando. E quando lo vedo al pomeriggio quando torno, mi accerto che stia bene, seduto composto sulla sua panchina di cui rivendica la proprietà. E mi chiedo se sarà mai salito su un autobus a farsi un giro, in fondo è la carris che gli dà una banchina sopra la testa. Poi ci sono i colleghi con cui si sparano stronzate per passare il tempo, quando non si dialoga solo col computer, e che tra una pausa e l'altra risultano persone interessanti. Tutti lì per necessità e con tanta voglia di andarsene in attesa di tempi e lavori migliori. Tutti a contare ore, minuti e secondi perchè la giornata finisca e si possano abbandonare le cuffie col microfono. Abbiamo già qualcosa in comune.
Dai, alla fine bisogna prendere tutto con filosofia, con una laurea in comunicazione, alla fine posso illudermi di restare sempre nel mio ambito e mi sento un po' importante quando dico "Sono Anna, posso organizzarle una raccolta?"
A presto per le prossime chiamate...
Gnigno trabalho
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